giovedì 8 agosto 2019

Visualizzazioni per Guarire

Titolo : Visualizzazioni per Guarire - Appunti di Viaggio
Autore : Francesca Borghi
Lingua : Italiano
Livello Difficoltà : 2\5
Audiolibro : No
Voto Libro : 4\5
Estratto :
"Le donne cresciute nella gabbia del potere soffrono di svalutazione in modo molto profondo, una svalutazione che gli uomini non conoscono. Se, come ho spiegato, la persona che non si sente amata cerca per compensazione di essere vincente in società, cosa vuol dire per una donna cercare di essere vincente nella nostra società ?
Vuol dire avere l’assoluta certezza che sarà molto difficile essere vincenti come un uomo, poiché la femminilità piuttosto che essere considerato un segno di valore è ancora nella maggior parte dei casi considerato un segno di svalutazione.
Nella nostra società per una donna è ancora così difficile emergere a livello professionale o sociale che per farlo la donna deve necessariamente studiare di più, essere più competente, più organizzata. In poche riescono davvero a farlo, e spesso a discapito della propria femminilità, maternità, ecc..
Ci sono invece un alto numero di donne che non vanno contro corrente, che non si espongono e quindi non emergono, che lasciano i loro sogni in un cassetto, e non esprimono il loro valore e le loro capacità. Da qui nasce la svalutazione della femminilità stessa. Quindi una donna che cresce nella gabbia del potere e che cercherebbe di essere vincente nel tentativo di equilibrare la sua mancanza d’amore, non ne ha la possibilità. La situazione per queste donne si complica ancora. Devono trovare altri modi per sentirsi vincenti, e lo fanno all’interno della relazione con il partner, della relazione con i propri figli.
Queste donne guardano agli uomini con rancore spesso inconscio, perché non hanno avuto le loro stesse possibilità, e guardano ai loro figli maschi come se dovessero riscattarle. Proiettano i loro sogni infranti sui figli e questi figli crescono iperprotetti, incapaci di badare a loro stessi, incapaci di amare una donna perché impegnati ancora a fare i figli di quella madre che si sta esprimendo attraverso di loro.
Quanto più una società è maschilista, tanto più cresce donne frustrate che proiettano i loro desideri irrealizzati in figli che diventano incapaci nelle relazioni e fragili nella loro identità, Figli che hanno (e diventeranno loro stessi) padri assenti che hanno dato l’esempio di come si svaluti la femminilità di una donna. Esempio che non potranno non seguire. Da qui la svalutazione continua.
Vediamo tutto questo processo nel dettaglio. La donna che non si sente amata nell’infanzia non può compensare con il tentativo di essere vincente in società perché è una donna, e la sua femminilità le toglie valore. Quindi deve compensare in famiglia e nelle relazioni affettive, prendendo potere in quest’ambito. L’unico modo per prendere potere è mantenere legami di dipendenza con tutti i membri della famiglia a discapito della capacità di accogliere.
Per lei l’unica garanzia di non essere abbandonata non deriva dal fatto che il partner abbia il desiderio di stare insieme, ma dal fatto che ne abbia il dovere\bisogno. La donna avverte la necessità di creare un legame del genere prima di diventare adulta, e di sviluppare la propria femminilità completa. Quindi, quando arriverà ad essere donna, avrà già trovato la sua soluzione alla paura di essere abbandonata, strutturando, dentro di sé, a livello inconscio, i ruoli più appropriati per creare la dipendenza. A seconda dell’intervento di influenze anche di altre gabbie, la situazione può risolversi in vari modi, dando vita a vari profili femminili intorno, perché ricordiamo che la gabbia si eredita nella famiglia di generazione in generazione, e la svalutata ha una madre altrettanto svalutata, e gli unici ruoli da impersonare tra cui scegliere e che fin da bambina ha a disposizione sono i seguenti :
La donna bambina
La donna genitore
La donna uomo
Tutte e tre queste figure crescono nelle famiglie che si trovano nella gabbia del potere. In questo famiglie i soli modelli di donna tra cui identificarsi sono questi, ed ogni donna nella stessa famiglia e nelle varie generazioni si trova ad impersonarne uno. Derivando tutti e tre dalla svalutazione della femminilità nessuno di essi è femminile nel senso pieno del termine.
Vediamo perché.
LA DONNA BAMBINO
La donna bambina non è femminile ma capricciosa, bisognosa, spesso malata e paurosa. Con i suoi comportamenti sa intenerire gli altri. Crea legami di dipendenza con chi si prenderà cura di lei, che siano i suoi genitori, fratelli, il partner, l’amica. Naturalmente vive in un ricatto:
O continua ad essere bambina, o rimarrà sola.
Questa donna non svilupperà mai una piena sensualità, una vera autonomia e indipendenza, avrà difficoltà a trovare un’occupazione professionale, ed il lavoro per lei non sarà una parte importante della sua vita, ma sarà forse il modo per soddisfare qualche capriccio, perché sarà l’ambito relazionale, in cui può esercitare la sua infantilità, a rivestire un’importanza cruciale. Generalmente avrà problemi di sterilità o problematiche sessuali che le impediscono una sessualità matura. In alcuni casi l’uomo può essere poco attratto da lei, che è una bambina e ne mantiene tutti gli atteggiamenti anche negli scambi sessuali. A volte sono attratti da lei uomini che hanno compiuto abusi sessuali, anche di pedofilia fuori o dentro la famiglia.
Una mia paziente che si era identificata con questa personalità non riusciva ad avere figli, aveva avuto molti aborti spontanei e l’unica volta che riuscì a portare a termine la gravidanza il bambino nacque prematuro di tre mesi. Una donna bambina non può vedersi madre. A volte desidera molto i figli, ma solo perché essi rappresentano una possibilità per avere ancora maggiori attenzioni per se stessa. Quindi, se riesce a rimanere incinta, esibirà la sua gravidanza affinché tutti si adoperino per soddisfare i suoi capricci, giustificati dalle cosiddette “voglie” della gravidanza.
Facile capire che una madre bambina condiziona la vita familiare e ne è a sua volta condizionata, con un marito che le fa da padre accudente togliendo attenzione al resto della famiglia. Questa coppia genitoriale, così presa da se stessa, non potrà far sentire amati i figli maschi, che cresceranno insicuri e ai margini della famiglia, e cercheranno a loro volta donne uomo che li possano guidare, donne madri a cui fare da figli, o donne bambine, da accudire ancora, né le figlie femmine che per reazione saranno donne madri, facendo già madri alla propria madre fin dall’infanzia, o donne uomo, nel tentativo di uscire dalla trappola della dipendenza.
Vediamo queste altre due personalità della femminilità svalutata.
LA DONNA MADRE
La donna madre si prende cura di tutti, è generosa, si mette al centro della famiglia e la dirige, aiuta chi ne ha bisogno, è altruista, assolve a tutte le necessità familiari, conosce i bisogni di tutti e li asseconda. Si carica dei problemi degli altri, è sempre circondata da chi le chiede aiuto. Ha imparato ad essere madre già con i suoi genitori. Forse ha avuto una madre donna bambina ed ha fatto da madre a lei. Il ricatto a cui cede è che :
Per non essere abbandonata devi essere utile a tutti.
Non ha problemi di sterilità, anzi ha figli con grande facilità e nel ruolo di madre trova la propria maggiore soddisfazione. Ma tutto quello che fa per gli altri non è senza un prezzo e l’amore che dà non è disinteressato, e per la verità non è amore puro, ma il solito modo di creare dipendenza. Tutti hanno bisogno di lei. I figli non si possono svincolare, il marito è periferico e svalutato, e non si occupa delle necessità familiari, non ha motivo di curarsi delle attività quotidiane della famiglia perché la donna madre pensa a tutto. Lei è spesso sfinita, si sento molto sola rispetto ai doveri che porta avanti, si sente sfruttata e non amata. Ma tutti hanno bisogno del suo lavoro, quindi non può fermarsi né pensare a se stessa. A causa di questa trascuratezza nei confronti di se stessa, spesso si ammala e ha grosse difficoltà a guarire. Sembra quasi che voglia essere malata perché nella malattia riesce a recuperare la cura e le attenzioni degli altri.
Con il suo bisogno di essere necessaria agli altri ha creato lei stessa la trappola in cui si trova.
La donna madre, con la sua mancanza di capacità di accogliere, non capisce che il partner ha bisogno di sentirsi importante e non annullato a causa della sua inefficienza in confronto a quella di lei (è a paragone con quest’uomo debole che la donna madre diventa vincente), e non riconosce che i figli hanno bisogno di essere sostenuti e guidati, ma anche lasciati liberi e non essere iperprotetti e trattati da bambini anche in età adulta.
Le problematiche di coppia si fanno ben presto sentire e si manifestano anche nella mancanza di attività sessuale o nel tradimento. Il partner infatti, non riuscendo a cambiare la sua situazione di uomo debole, quasi preferisce mantenere la situazione così come è, e sfogare i suoi desideri sessuali fuori dal matrimonio. Il tradimento diventa il modo che lui trova per sentirsi valorizzato e per pareggiare la sua importanza con una donna che, seppur svalutata per prima, non fa che svalutarlo. Motivo per cui, tra l’altro, il sesso con una donna madre non è mai molto gratificante. Questa donna è solo madre, madre con tutti e all’eccesso, non potendo impersonare alcun altro ruolo. Vive dei problemi degli altri al punto di arrivare ad essere impicciona invadente. Una coppia genitoriale composta da una donna madre ed un padre periferico cresce dei figli che ripropongono lo stesso modello di potere. I maschi hanno avuto un modello di padre debole e saranno altrettanto deboli, invischiati nella famiglia con grosse difficoltà di svincolo e incapacità di essere autonomi (soprattutto se c’è una forte influenza della gabbia della paura). Avranno bisogno dunque di partner simmetriche o complementari, dunque anche loro svalutate. Le femmine si spartiranno invece ruoli di donna bambina, particolarmente invischiata nella famiglia, e donna uomo, che invece tenta in tutti i modi di emanciparsi.
LA DONNA UOMO
La terza identità di donna svalutata, la donna uomo, cresce proprio a partire dalla relazione con una madre donna bambina e un padre accudente,o con una madre donna madre e padre periferico. Infatti entrambe queste figure femminili sviluppano nell’altro la dipendenza attraverso i loro continui lamenti, rimproveri, o rivendicazioni. L’unico modo per tentare di svincolarsi da due donne del genere è quello di imparare ed essere insensibili ai lamenti e alle richieste d’aiuto. Per questo motivo la donna uomo rinnega la sua sensibilità , non è in grado di mostrare emozioni, sembra non aver bisogno di niente, anche se questa forza che dimostra è il segreto della sua debolezza.
Non dimentichiamo che questa donna è vissuta anche con un modello di padre periferico o accudente, che è comunque il prototipo di un uomo debole, avvertendo quindi la necessità di diventare forte lei stessa. Ha bene imparato nell’infanzia che affidarsi ai genitori darà risultati fallimentari, e che l’unico modo per uscire dalle difficoltà è contare su se stessa. Per questo motivo questa è una grande risolutrice di problemi. Da parte sua il padre di questa donna rinforza il comportamento della figlia creando un legame tra loro molto forte, ammirandola e vedendo il lei la persona che egli stesso avrebbe voluto essere senza però riuscirci. Questo sviluppa in lei l’identità di essere migliore della madre e di tutte quelle donne che hanno bisogno degli altri, e la convinzione ricatto è :
Che per essere amata deve continuare ad essere forte.
Ma come vedremo tra breve questa convinzione è destinata a fallire.
Dunque, assecondando la sua convinzione, la donna uomo, sa stare da sola dal punto di vista pratico riuscendo a gestire molto bene la sua vita e i suoi impegni sia professionali che economici, non ha paura di niente, il lavoro per lei ha un ruolo importante, spesso non ha relazioni sentimentali né figli. Odia le persone deboli, e sembra che la sua vita sia spesa a dimostrare di non essere lei stessa una debole. Per questo motivo non sa e non può chiedere aiuto, perché sarebbe un modo per sentirsi debole per lei stessa, pur avendo nei confronti degli altri delle aspettative molto elevate. Come dire che non sa chiedere aiuto, ma si aspetta che gli altri sappiano darlo e glielo diano spontaneamente.
Continuando a cercare disperatamente qualcuno che la ami, spesso cade in relazioni illusorie, con uomini già sposati che non possono darle l’amore e l’attenzione che vorrebbe, o con uomini che semplicemente non sanno amare.
Poiché questa donna deve ancora colmare le sue mancanze d’amore provocate dall’incapacità di amare dei suoi genitori, ha delle aspettative molto elevate nelle amicizie e nei legami sentimentali. Queste aspettative difficilmente saranno corrisposte, anche perché, come abbiamo visto, lei stessa non sa esprimere i propri bisogni e non sa chiedere, e sarà sempre più arrabbiata.
Questa è la caratteristica fondamentale di questa identità : il fatto che covi molto rancore nei confronti di tutte le persone che le sono vicine, senza neanche a volte essere consapevole del motivo.
Questa donna si sente anche disperatamente sola. Che sia single o in coppia, madre di famiglia oppure no, non conta. Ciò che la fa sentire così sola è la sua stessa rabbia, che crea una barriera infrangibile tra sé e gli altri. E in effetti tutti sentono questa barriera come una freddezza emotiva che la donna esprime nei confronti di chiunque, e che fa sì che la storia si ripeta : infatti questa donna in coppia sarà arrabbiata e vendicativa, il partner si sentirà spesso una vittima e anch’egli, come i partner delle altre due tipologie, sarà un debole. Inoltre se riesce a riprodursi sarà con alta probabilità dura e rigida, non saprà dare l’amore materno né sarà in grado di utilizzare il suo sesto senso per capire i figli, ed essi non si sentiranno amati, sviluppando ancora il problema dell’accoglienza e, se sono femmine, una personalità di donna bambina o madre.
Molte mie pazienti che non riuscivano ad avere una relazione stabile e gratificante con un uomo avevano alla base questo problema. Erano diventate persone in grado di risolvere ogni problema pratico, ma non erano più in grado di chiedere aiuto o attenzione. Ma gli uomini hanno una particolare propensione a risolvere i problemi delle donne, ad essere d’aiuto, a sentirsi responsabili per loro. Così mentre una donna uomo crede che per essere amata debba essere forte e non aver bisogno di nessuno, un uomo ha bisogno di sentirsi un sostegno per la donna. Questo spiega perché queste donne, già svalutate in famiglia, continuano a non avere relazioni gratificanti ma svalutanti con un uomo.
In tutti e tre questi profili un ruolo fondamentale è giocato dagli uomini. Come ho descritto ogni donna si lascia accompagnare da un uomo con una particolare tendenza:
L’uomo periferico per la donna madre
L’uomo accudente per la donna bambina
L’uomo vittima per la donna uomo
In tutti i casi si tratta di uomini deboli, che non sanno prendere decisioni, che si lasciano condurre, e che con la loro debolezza hanno paura di avere accanto una donna salda e decisa, sicura di sé e che non ha bisogno di conferme. Questa paura rende l’uomo incapace di amare la donna con tutte le sue particolari caratteristiche femminili e le sue ricchezze personali. Ecco che allora la donna svalutata nella sua famiglia d’origine continua ad essere svalutata dal partner, che svaluterà anche la figlia, la quale crescerà a sua volta come una donna svalutata. Solo un uomo forte potrebbe ristabilire in famiglia una situazione di equilibrio insegnando ai figli il valore della femminilità.
Ma nella nostra società accade ancora l’esatto opposto, e la svalutazione della femminilità segna proprio il punto di avvio dell’ereditarietà della svalutazione.
La perdita del valore della femminilità comporta in tutte le svalutate problemi fisici legati alle parti genitali del corpo della donna. Queste donne possono soffrire di fibromi uterini, cisti ovariche, tumori, o infiammazioni ed infezioni di vario genere, ed anche obesità, anoressia o come già accennato sterilità. In tal modo la svalutazione dall’ambito psicologico passa a quello fisico. "

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