martedì 8 aprile 2025

Il punto in 20 anni di studi

Riscoprire sé stessi ogni 10 anni dovrebbe essere pratica comune. Io per fortuna (o sfortuna) ho sempre scritto molto nella mia vita, quindi ho tantissime fotografie dei pensieri di chi ero.


"Un Angelo antico in sogni dimenticati, custodiva di segreti quell'armonica Melodia che col suo ritmico riecheggiare d'eternità feriva il Tempo e tutto il dolore che vi era stato impresso dallo scorrere dei Millenni. Immagini sconosciute perse in memorie Primeve Rinnovavano il loro ruolo disperso in sinonimie con l'Universo [...]"


I miei 15 anni sono stati riassunti in un collage di riflessioni divenuti una sorta di fantasy filosofico, "Virgin Eyes", "Occhi Vergini". 


"Ci sono fiori che nascono fuori dalla vista di tutti... riuscite a capire ?" (Sidhee, uno dei personaggi del libro)


L'arte, gli occhi, e la purezza erano effettivamente una mia ossessione allora, come anche tutto ciò che attraversa il nostro sguardo senza che riusciamo a notarlo. 


"Ti sei mai domandato dove vivi ? Certamente, sono certo che sì. Ma ti sei anche risposto ? Intendo tu, partendo da te stesso. No non quello che ti dicono altri, che siano famiglia, istruzione, la tv, la scienza, la mistica, o che altro. Intendo te, ciò che SENTI dentro di te. [...]"


Poi abbandonai l'Arte (e forse anche la Purezza LoL), per un linguaggio più pratico. Ma questa ossessione verso lo sguardo che portiamo alle cose è rimasto anche 10 anni dopo, quando cercai di affrontare stesse tematiche da un punto di vista più psicologico e di "self help" : 


"[...]Immaginiamoci come se stessimo indossando degli occhiali invisibili, e che questi occhiali abbiano lenti di un colore diverso per ognuna delle chiavi di interpretazione della realtà che adottiamo. Li mettiamo su, e percepiamo le informazioni dal mondo in maniera differente rispetto alla Fonte Originale. Ovvero differente dalla realtà vista ad occhio nudo". 


Nella mia vita avevo sempre avuto questa sensazione di un qualcosa che si frapponeva tra me e ciò che volevo, tra me e l'altro, tra me e ciò che avevo di fronte. Una sorta di fraintendimento universale, continuo, nello scambio con l'esterno. Non era qualcosa di fisico, più come se una "gabbia invisibile" fosse stata calata su di me alla mia nascita, e da lì dentro ogni contatto con l'esterno era falsato. 


"Togliti quegli occhiali da sole rosa e vedrai che, per la maggior parte di noi, il naturale processo di seduzione è diventato una battaglia della mente."


Distruggere quella gabbia divenne allora fondamentale per me, interessato a mappare i presupposti di un incontro autentico tra maschile e femminile. La mia ossessione successiva :


“Continua a ricercare per la tua felicità fuori di te, perché una volta che sarai sazio, non sarai più fonte di profitto per la nostra agenda corporativa”


Tradussi molti lavori allora, ne fruii ancora di più, e tra i miei 25 a circa un paio di anni fa, si aprì una fase di studio ossessivo della psicologica degli affetti, e della sessualità. Ritenevo allora che un'unione sana tra maschile e femminile fosse la soluzione a tutti i mali del mondo, che il capitalismo aveva creato distanze tra i due sessi per renderci più insoddisfatti, e quindi più portati a comprare cose inutili materiali, distanti dal "Regno dei Cieli"


"Non renda curvo un agire terreno, colui che la fede celeste rende eretto"


Ed oggi mi trovo, io che a 15 leggevo il "Manifesto dei Bambini di Satana" dell'ormai defunto e perseguitato Marco Dimitri, ad approfondire invece la mistica cristiana medievale di quasi 1000 anni fa. 

  

" - Mi baci con i baci della sua bocca - (Cant 1,1)[...] Prorompe infatti in quelle parole, come se la persona, chiunque sia, che implora il bacio, rispondesse a un altro che aveva parlato prima. E ancora se chiede, esige, di essere baciata da non so chi, perché specifica con la bocca, e con la bocca sua, di lui, come se quelli che si baciano presentino qualche altra cosa, e non la bocca, o una bocca altrui, o non piuttosto la propria ? Ma non dice neppure : mi baci con la sua bocca, ma insinua qualcosa di più. - Mi baci - , dice, - con il bacio della sua bocca - " 


Credo la differenza fondamentale tra il viaggio di allora e quello di oggi, è che ho capito che non si può essere solo Cielo, ma bisogna essere anche Terra. Che la Terra non capisce il Cielo. E forse neanche il Cielo la Terra. Che costruire ponti tra le isole è importante per creare Regni, ma che non tutte le isole sono destinate al Cielo. Ho capito perché "l'occultismo" era appunto "occulto". Il mito di Frankestein e della sua creazione spiega molto in questo senso. Che pur essendo tutti in uno stesso spazio, non siamo in uno stesso luogo (l'arrivo del metaverso confermerà ciò penso). Che quando la Parola diventa Creazione, allora il Creato diventa Creatore, e da qui non si può più sapere, ma solo avere Fede.

Nessun commento:

Posta un commento

Riflessioni sulla bellezza

Mi ha colpito un film che ho visto di recente, e che consiglierei a tutti se non fosse per un finale molto horror\gore, chiamato "The S...